venerdì 11 marzo 2011
mercoledì 9 marzo 2011
Una vita da Saviano: Lia Giovanazzi Beltrami
16 giugno 2009: Lia Beltrami, assessore alla solidarietà internazionale della provincia autonoma di Trento si presenta negli uffici della digos locale per rendere conto della lettera di minacce ricevuta 5 giorni prima. Una brutta storia, infatti oltre alla lettera scritta col normografo "TU OCCUPATI DEI NEGRI CHE NOI CI OCCUPIAMO DELLE TUE FIGLIE, TROIA"(ma non ci indurre intentazione e liberaci dal male, aggiungiamo noi) nella busta c'è anche un presente, ovvero un proiettile 9x18 parabellum.
Dopo gli anni dell'università e della militanza nella Pantera, ha una svolta religiosa che la porterà a diventare direttrice i Religion Today, festival cinematografico che ha come tema la religione.
Poi la politica: entra nelle file dell'UDC che nel 2008 per degli errori burocratici non riesce a partecipare alle elezioni provinciali, ciònonostante, Lorenzo Dellai, il magnifico presidente della provincia di Trento, scende dal caminetto vestito da Babbo Natale e per qualche oscuro motivo le regala un posto da assessore "all'assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza", facendola diventare di diritto una Palmiro Cangini in salsa trentina.
All'interno dell'UDC ci si chiede come mai non sia stato scelto il capolista Marcello Carli per ricoprire quel ruolo privo di responsabilità, ma questa è una domanda alla quale solo Lorenzo Dellai -presidente della Provincia Autonoma di Trento- può dare risposta.
All'interno dell'UDC ci si chiede come mai non sia stato scelto il capolista Marcello Carli per ricoprire quel ruolo privo di responsabilità, ma questa è una domanda alla quale solo Lorenzo Dellai -presidente della Provincia Autonoma di Trento- può dare risposta.
I finanziamenti del suo assessorato saltano subito all'occhio perchè si dice non abbiano nulla a che fare con la solidarietà internazionale e vadano spesso a ricadere su persone che hanno a che fare in qualche modo con gli ambienti ecclesiastici e/o Religion Today , pensiamo ad esempio al finanziamento di 106.009 euro dati sull'unghia a Padre dall'Oglio per produrre il formaggio caprino in Siria, o ad esempio i 300.000 euro dati alla città di Hangzhou, per poi scoprire tramite una ragazza cinese che, sganasciandosi dal ridere, fa notare che Hangzhou è una delle città più ricche della Cina, per non parlare dei 64.000 euro per produrre il vino a Cana in Galilea.
Finanziamenti buffi.
Ma torniamo alle minacce. L'assessore Lia gGovanazzi Beltrami riceve questa busta e l'abbiamo già detto, poi ne arrivano altre tre, per un totale di quattro. All'inizio Lia Giovanazzi Beltrami sostiene di vivere sotto scorta con tanto di interviste annesse nelle quali dichiara che "sotto scorta ci si sente limitati", per poi essere smentita dal Questore il quale asserisce che a Lia Beltrami non è stata assegnata nessuna scorta perchè non ve n'è bisogno.
Evidentemente la smentita del Questore data in agosto 2009 non è bastata a fermare la brillante Lia: infatti il 20/11/2009, ovvero 3 mesi dopo apprendiamo dalle pagine de L'adige che Lia beltrami, in una intervista fattale da "Famiglia Cristiana" ritorna sul discorso ed "è stata messa addirittura sullo stesso piano dello scrittore Roberto Saviano; dei giornalisti Lirio Abbate e Rosaria Capacchione; di don Luigi Ciotti e ancora del magistrato Gian Carlo Caselli, gente che la scorta vera, con tutti i disagi che questa situazione comporta, ce l'hanno davvero."
Mentre accadono tutti questi avvenimenti l'assessore inizia a indicare i potenziali colpevoli, ovvero 3 persone dell'UDC (il suo partito) Lucio Salvetti, Pasquale Lauriola e Giorgio Cattani, che è stato il suo padrino politico ( Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano parla espressamente di atteggiamenti molto aggressivi da parte di Cattani nei suoi confronti, come apprendiamo da "iltrentino" di domenica 6 marzo).
Apprendiamo dagli atti ciò che Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano dice di Salvetti (udc):
"lo scorso 4 giugno(2009) , presso il mio ufficio in assessorato, alla presenza del mio capo di gabinetto Gianfranco Conte (funzionario della Questura di Trento aspettativa), lo stesso (Salvetti) mi raccontava di aver assistito ad una telefonata di "un noto esponente trentino della PDL" il cui nome non mi è mai stato reso noto, con l'attuale Ministro della Difesa Ignazio Larussa. In tale occasione tal'ultima personalità avrebbe esternato, in relazione all'episodio riguardante la battuta fatta dal Premier Berlusconi nei miei confronti lo scorso 25 aprile in Abruzzo, che ha destato alquanto scalpore ed imbarazzo all'interno del mondo politico, una ipotetica epurazione circa la mia persona e la direttrice dell'emittente televisiva TCA Marilena Guerra, rea di aver diffuso le immagini relative all'episodio prima menzionato. Tale notizia mi ha impensierito, pur tenendo conto che il Salvetti è una persona particolare, che definirei sopra le righe."
Apprendiamo dagli atti ciò che Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano dice di Salvetti (udc):
"lo scorso 4 giugno(2009) , presso il mio ufficio in assessorato, alla presenza del mio capo di gabinetto Gianfranco Conte (funzionario della Questura di Trento aspettativa), lo stesso (Salvetti) mi raccontava di aver assistito ad una telefonata di "un noto esponente trentino della PDL" il cui nome non mi è mai stato reso noto, con l'attuale Ministro della Difesa Ignazio Larussa. In tale occasione tal'ultima personalità avrebbe esternato, in relazione all'episodio riguardante la battuta fatta dal Premier Berlusconi nei miei confronti lo scorso 25 aprile in Abruzzo, che ha destato alquanto scalpore ed imbarazzo all'interno del mondo politico, una ipotetica epurazione circa la mia persona e la direttrice dell'emittente televisiva TCA Marilena Guerra, rea di aver diffuso le immagini relative all'episodio prima menzionato. Tale notizia mi ha impensierito, pur tenendo conto che il Salvetti è una persona particolare, che definirei sopra le righe."
Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano non si ferma qua, inizia a indicare come potenziali colpevoli:
- L'usciere della Provincia perchè: "esternava alcune sue preoccupazioni riguardo particolari attenzioni che persone, non meglio precisate, avrebbero nei miei riguardi di una delle mie figlie", dice Lia Giovanazzi Beltrami in Saviano
- Una dirigente della provincia perchè aveva scritto una lettera a Dellai nella quale, come dice Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano: "sfogava il suo disagio,derivante da una asserita mancanza di comunicazione con la sottoscritta, situazione che le aveva provocato uno stato di frustrazione e una mancanza di difucia nei miei confronti"
- un tale anonimo
- Omar Serra della associazione El Puerto
- Marianna La Mazza di Giovane Italia perchè l'aveva "taggata su facebook"
- il suo vicino di casa con il quale aveva avuto uno screzio per la costruzione di un muretto
- un prete che aveva ospitato in una delle sue case.
non dimetichiamoci poi delle minacciose Mail scritte dal segretario speciale Gianfranco Conte (funzionario della Questura di Trento in aspettativa) a dei blogger il quale approfittando della sua posizione li intima di NON CRITCARE L'ASSESSORE, altrimenti li avrebbe segnalati alla questura,cosa che poi ha fatto. Qui sotto uno stralcio.
- «Considerato il particolare tenore provocatorio e diffamatorio dei commenti contenuti nel blog sottoriportato dal titolo: "Pari opportunità la palpatina a Beckam e quella (mai data) alla Beltrami" (...),provvedo a trasmettere ai competenti organi di Polizia la sua segnalazione, affinchè accertino la provenienza lecita e l'identità certa dei responsabili del sito Doss Trento e degli autori del blog nonchè dei successivi autori dei commenti. Lo stesso sito, totalmente privo di riferenti ufficiali o nomi di responsabili riporta inoltre un commento dal titolo "Perché sono diventata un'anarchica" di CloroalClero. "
Ripeto, che collegamento potrà mai esserci tra una critica all'assessore Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano, le minacce, e il (commento, lo chiama lui) post "Perché sono diventata un'anarchica" di CloroalClero. "?
BOHHHHHHH
Lia Giovanazzi Beltrami inoltre dichiara agli inquirenti una cosa curiosa che citiamo qui sotto:
"Con riferimento all'invito rivoltomi, posso dire di aver parlato verso i primi di settembre dello scorso anno con il giornalista UBALDO CORDELLINI del TRENTINO, il quale ha dimostrato di essere a conoscenza dei fatti che mi riguardano ancor prima di me e dei miei collaboratori.
Io gli chiedevo le sue fonti, lui ha glissato, parlando di suoi colleghi al bar della Questura e di colleghi addetti alla cronaca giudiziaria. Dopo che gli ho parlato non è più uscita sul suo giornale alcuna notizia"
Apprendiamo da colleghi di altri giornali che Ubaldo Cordellini è in rapporti amicali con Gianfranco Conte, segretario speciale di Lia Beltrami......
Dopo mesi di intercettazioni che hanno riguardato i soggetti sopraindicati, ma anche l'assessore Lia _Giovanazzi _Beltrami_in_Saviano e Il suo segretario particolare Gianfranco Conte (funzionario della Questura in aspettativa), il 1 febbraio 2010 gli investigatori mandano al sostituto procuratore - il grande Fabio Biasi - il seguente fascicoletto con una serie di domande che trascriviamo qui sotto.
ATTENZIONE, IL SEGUENTE TESTO PUO' PROVOCARE NAUSEA E/O INCONTENIBILE ILARITA'.
"Con riferimento alle risultanze dele operazioni di intercettazione telefoniche in atto sulle utenze di Lia Giovanazzi Beltrami, nell'ambito del procedimento penale Nr. 4657/09, si ritiene opportuno segnalare alcune incongruenze, rilevate nel corso dei servizi tecnici in alcune affermazioni fatte dall'intercettata, in merito alla vicenda che la vede protagonista in qualità di persona offesa, nonchè emerse da una attenta analisi della dinamica dei fatti:
- Da un'analisi dei testi delle 4 missive pervenute, si evince inizialmente un senso compiuto riguardo il contenuto delle prime due. Le successive appaiono invece completamente sconclusionate, in maniera eccessiva anche per una persona con evidenti problemi psichici. dimostrando alcune forzature, soprattutto in relazione a riferimenti sugli incarichi istituzionali della Giovanazzi, e più in particolare riguardo la matrice, che apparirebbe evidentemente riconducibile alla destra estrema. In merito a tale ultima considerazione, si può affermare che c'è stata una palese escalation di simbologie atte a dimostrare che le missive fossero opera di appartenenti alla suddetta area. Più volte, al riguardo, la Giovanazzi Beltrami in sede di sommarie informazioni ha cercato di avvalorare tale ipotesi, facendo precisi riferimenti a fatti inusuali a lei accaduti che avevano visto protagonisti esponenti della destra locale (Marianna La MAzza e il suo entourage), ed alla simbologia usata nelle missive, che lei ha più volte dichiarato essere analoga a quella utilizzata dal movimento in argomento. Stranezza costituisce il fatto che ogni ulteriore missiva presenti caratteri sempre più evidenti e circostanziati (ad esempio la parola "Avviso" riportata nell'ultima missiva, con le "V" e le "S" tipicamente utilizzate nei manifesti a cura della destra radicale), quasi a voler sottolineare l'appartenenza dell'estensore dell'area
- Sembrerebbe utile valutare l'opportunità di far analizzare le missive da un esperto, al fine di definire la personalità dell'autore, eventualmente il sesso dello stesso e quant'altro possa essere utile alla sua individuazione. Infatti alcuni testi (secondo e quarto) presentano ad esempio, con riferimento alle figlie, il termine "porcellina/e", che si ritiene sia espressione più raffinata, abitualmente usata in ambienti femminili, per definire una terza persona, di sesso femminile, come persona di facili costumi. Nella seconda missiva, inoltre si evince la frase "Tu parli di colori e culture diverse", che è dissonante con il resto del testo. Tale espressione infatti poco si amalgama con gli innumerevoli errori, sia grammaticali e di forma, sia commessi con l'uso del normografo, che a tal punto sembrerebbero appositamente voluti, giusto al fine di sviare circa la personalità dell'autore.
- Le quattro missive, come noto, risultano essere state spedite a quattro diversi indirizzi: la prima presso l'ufficio dell'Assessore sito in via Gazzoletti; la seconda presso la sede della CGIL di questa via Muredei; la terza presso il centro sociale Bruno; la quarta presso la Curia. L'estensore delle lettere ha per caso utilizzato tale metodologia affinchè vi sia un più ampio risalto della vicenda, soprattutto in particolari ambienti ove la Giovanazzi Beltrami è particolarmente conosciuta e che frequenta soventemente?
- La terza missiva è l'unica numerata, quasi a voler sottolineare l'esistenza di altre due missive. Tale particolare è casuale, non essendo stata divulgata, nè alla diretta interessata, nè agli organi di informazione, l'esistenza di una seconda lettera? Giova sottolineare che la Giovanazzi Beltrami, in una conversazione con un'amica (telefonata nr. 3890 linea 31C del 25.01.2010), parla senza ombra d'indugio di quattro lettere, dicendo testualmente "....ormai sono sette mesi, me ne sono arrivate quattro...". Come fa ad avere tale sicurezza riguardo il numero di missive inviate?
- In una conversazione con il padre, la Giovanazzi Beltrami afferma di avere nella disponibilità le foto di due missive. Come ne è venuta in possesso? ( e noi del Muco ri-rivolgiamo la domanda all'assessore: come ne è entrata in possesso?)
- Stranezza risulta che la Giovanazzi Beltrami continui a chiedere, soprattutto al suo capo di Gabinetto(Gianfanco Conte, funzionario della Questura in aspettativa), se ci sono novità al riguardo (telefonata nr. 3678 linea 31C del 21.01.2010), non avendo ancora acquisito notizia dell'arrivo di un'ulteriore lettera (la notizia le verrà comunicata la sera del 22.01.2010). Dopo aver ricevuto tale comunicazione la stessa, riferendosi sempre a Conte, manda un messaggio riportante ".....lo sentivo con molta precisione"(comunicazione nr.3855 linea 31C del 22.01.2010), e Conte risponde "...infatti negli ultimi giorni mi hai chiesto più volte se c'erano novità" (E aggiungo io: CHI sentiva con MOLTA PRECISONE Lia _Giovanazzi _Beltrami _in _Saviano?)
- La Giovanazzi Beltrami, sempre parlando con suo padre durante la conversazione prima menzionata e oggetto di trascrizione, afferma che l'episodio del coltello rinvenuto da Conte "non è stato preso in considerazione". Premesso che vi sono stati accordi verbali tra quest'ufficio e codesta A.G. riguardo determinati accertamenti da effetuare ancor prima che venisse formalmente inviata attinente documentazione, come è possibile che la Giovanazzi sia informata circa il mancato inoltro?
- Nonostante le quattro lettere minatorie inviate nei suoi confronti, che interessano anche le sue figlie, la Giovanazzi Beltrami non si è mai dimostrata preoccupata al riguardo, esternando solo fastidio per il fatto che la vicenda non avesse assunto i connotati da lei voluti e non le fosse stata data particolare risalto.
- Dopo la notifica della citazione a comparire in qualità di persona informata sui fatti, la Giovanazzi, con la complicità di suo fratello, decide improvvisamente di cambiare utenza telefonica cellulare, pur non avendo mai ricevuto minacce telefoniche. Nelle conversazioni tale dato di fatto viene solo desunto e mai acquisito mediante affermazioni al riguardo, come si volesse tenere nascosto tale intento. L'utenza cellulare, individuata a seguito di accertamenti per il numero di telefono "3-seguononumeri" , è stata attivata in data 28.01.2010 a nome di Giovanazzi Marco. La stessa andrà verosimilmente a sostituire l'utenza cellulare "3-seguonoaltririspettoaquellidiprima", oggetto d'intercettazione.
FINE COMUNICAZIONE
Ecco, il grande p.m. Fabio Biasi riceve questo il 1 Febbraio. Voglio dire che dopo la storia della scorta, del vivere come Saviano, ma soprattutto dopo che gli investigatori gli hanno posto dei quesiti del genere...Fabio Biasi si beve la storia che racconta Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano quando arriva la terza lettera, quella al CSO Bruno.
Ecco cosa dice Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano:
"IL BALDO,( DONATELLO BALDO che ai tempi era il capoccia del cso Bruno )mi aveva detto che era arrivata una lettera presso il Centro Sociale Bruno, il quale mi ha riferito di altre lettere arrivate anche a loro da una persona che frequentava il Centro Sociale Bruno e che poi a seguito era stato allontanato e da quel momento erano iniziate le critiche anche nei loro confronti."
Per questo il giorno 24 febbraio (23 giorni dopo), Il grande Fabio Biasi manda Digos e Postale (dei quali ho potuto apprezzare professionalità, discrezione e umanità, true story) a perquisirmi e la settimana dopo hanno perquisito anche dosstrento.net
Per questo il giorno 24 febbraio (23 giorni dopo), Il grande Fabio Biasi manda Digos e Postale (dei quali ho potuto apprezzare professionalità, discrezione e umanità, true story) a perquisirmi e la settimana dopo hanno perquisito anche dosstrento.net
Assodato il fatto che La Beltrami parla di ME, che sì ho preso per il culo il Cso Bruno, ma mai ho mandato loro "lettere" di alcun tipo,
mi chiedo:
Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano si è inventata tutto da sola? ( "inventato tutto" è riferito alla faccenda che mi riguarda)
- Donatello Baldo le ha messo la pulce nell'orecchio?
- E' per caso Calunnia questa?
Inoltre mi chiedo:
- se quegli interrogativi della Digos, invece che Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano, avessero riguardato un comunissimo cittadino, non è che magari per scrupolo il grande P.M. Fabio Biasi qualche cimicina l'avrebbe fatta piazzare, visto che a me ha ordinato addirittura una perquisizione sulla base di nulla ?
- Ma il grande P.M. Fabio Biasi li ha letti gli interrogativi della Digos?
E poi mi chiedo: perchè il P.M. Fabio Biasi, dopo tutta questa serie di indagini, dubbi, sospetti, dopo che la Digos pone quella serie di domande dopo che ha ordinato una perquisizione in casa mia e del master di dosstrento.net (così, alla cazzo di cane) che non ha portato ovviamente a nulla si è pure prestato alla stesura del "Vademecum Antistalking" assieme ad altra gente tra i quali compare l'immancabile segretario speciale Gianfranco Conte (funzionario della Questura di Trento in aspettativa)? presentato il 2 MARZO 2010? (scaricate/aprite il vademecum per avere conferma)
Non è un conflitto di interessi questo del p.m. Fabio Biasi visti anche i sospetti della digos?
Ah, dimenticavo: Solidarietà all' assessore Lia _Giovanazzi _Beltrami _in_Saviano per le minacce ricevute
martedì 8 marzo 2011
Dirige un quotidiano. Giuro.
Riporto il testo:
Direttore, perchè non ha pubblicato alcun articolo sulle "presunte minacce" all'assessore Lia Beltrami Giovanazzi?
Fritz Salamini
RISPOSTA (tra virgolette)
"L'adige non ha mai creduto più di tanto alla vicenda delle "lettere di minacce" all'assessore Beltrami, come dimostrano gli spazi marginali che abbiamo sempre riservato di volta in volta alla notizia, a differenza di altri quotidiani che ad ogni lettera dedicavano intere pagine di un quotidiano."
- Con questa affermazione sembra che lei, Giovanetti, insinui il fatto che le minacce all'assessore siano una bufala. Mi corregga se sbaglio. Inoltre, pubblicare la notizia sul fatto che "le indagini non hanno portato a un nulla di fatto" non avrebbe fatto altro che confermare e dare coerenza all'atteggiamento di "diffidenza rispetto alla vicenda delle minacce" che lei sopra descrive.
"Terminate le indagini con un nulla di fatto hanno cominciato a circolare dossier con tutti contenuti delle intercettazioni effettuate durante le indagini. Da tali brogliacci, non emergeva alcun reato o ipotesi di reato, nè verso terzi, nè nei confronti dell'assessore Beltrami, ma solo conversazioni private dell'assessore e chiacchere al vento, oltre a qualche domanda che non ha trovato risposta degli investigatori. Tali dossier erano in mano da giorni anche alle stesse forze di opposizione che hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore. E da più parti è arrivata la sollecitazione, a tratti pressante e quasi intimidatoria ("allora se non le pubblicate, c'è la censura") per la pubblicazione."
- L'affermazione evidenziata in grassetto è falsa, perchè voi (l'adige) avete avuto gli atti pubblici( chiamarli dossier è sbagliato, nonchè superficiale) il 16 febbraio 2011, due giorni prima che lo dessi all'opposizione il 18 febbraio 2011(cosa che ho dovuto fare, visto che la mia parte politica nemmeno si sogna di mettere in discussione un appartenente alla maggioranza) e lo stesso giorno in cui avete avuto gli atti pubblici, lei ha negato la pubblicazione senza dare nessuna spiegazione a riguardo. Tralasciamo poi il parallelismo da lei fatto tra la frasi "allora se non le pubblicate, c'è la censura" e l'intimidazione che lei avrebbe subito perchè qualcuno le ha detto la suddetta frase. Eppure basterebbe consultare la voce "intimidazione" su un qualsiasi dizionario della lingua italiana.
- Ci potrebbe dire da quali parti ha subito queste" intimidazioni"8(come lei buffamente le chiama) e da chi in particolare?
"A domanda perchè, se avevano peso politico, i contenuti delle intercettazioni non sono stati usati in consiglio durante la discussione della mozione di sfiducia, la risposta è stata: ma non possiamo usarle noi direttamente, meglio se lo fanno i giornali prima.
Ora, l'adige non si è mai fatto strumentalizzare da nessuno, tanto meno in questa occasione. In passato abbiamo pubblicato intercettazioni, solo qualora fossimo in presenza di reati o ipotesi di reato. Pubblicare intercettazioni private senza che gli inquirenti vi abbiano dato alcun valore, e senza che siano servite a individuare ipotesi did reato, dà soltanto ragione a Silvio Berlusconi, quando chiede di impedire le intercettazioni perchè conversazioni private.
Le intercettazioni vanno rese pubbliche soltanto quando riguardano fatti su cui si fondano richieste di arresto o di rinvio a giudizio. Negli altri casi costituiscono una violazione della libertà personale, a cui questo giornale non si presta, e costituiscono lo strumento ordinario del giornalismo spazzatura che ha fatto proprio il "metodo boffo" per manganellare chi esprime posizioni politiche non condivise. Ecco perchè non abbiamo scritto nulla di quelle intercettazioni, pur disponendone copia dal giorno in cui è stata presentata la mozione di sfiducia dell'assessore."
p.giovanetti@ladige.it
- Mi dica, Giovanetti, per caso il il quotidiano "il Trentino" ha pubblicato intercettazioni? NO, è stata data notizia del fatto che le indagini sono state archiviate senza un nulla di fatto, il che è una notizia degna di nota, visto anche che il suo giornale ha scritto della vicenda riguardante le perquisizioni in casa mia e dell'amministratore di dosstrento.net.
- La frase "Le intercettazioni vanno rese pubbliche soltanto quando riguardano fatti su cui si fondano richieste di arresto o di rinvio a giudizio" altro non è che un'arrampiacata sui vetri, tant'è che il quotidiano "il Trentino" ha sollevato la questione politica, non la questione penale e a riprova di ciò vi sono stati i commenti indignati dei massimi esponenti locali del partito politico del quale la Beltrami fa parte.
Cordialità, Giovanetti.
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