"Linea dura al «Bruno»via Baldo e Zappini
12/10/2010 08:35TRENTO - I due leader storici del «Bruno», Donatello Baldo e Federico Zappini hanno lasciato la guida del centro sociale di via Dogana. Non lo frequentano più, hanno chiuso la loro esperienza che è stata complessa e interessante, perché, nell'assemblea del centro sociale che si è tenuta qualche giorno fa, sono finiti in minoranza. Anzi, all'incontro non si sono neppure presentati perché temevano di arrivare allo scontro; di finire, diciamo così, sotto processo perché troppo moderati, troppo aperti al dialogo, troppo poco «antagonisti». Hanno capito che l'aria è ormai cambiata, che l'esperienza del centro sociale, così come si è sviluppata negli ultimi quattro anni, è finita. Ora le redini del «Bruno» sono nelle mani del gruppo che fa riferimento a Stefano Bleggi. Già dalla primavera scorsa tra i militanti del centro sociale si era posto il problema di come continuare l'esperienza del «Bruno»; l'avvio dell'ultima fase della trattativa tra Provincia e Cooperazione per la permuta ex Italcementi in cambio dell'ex Dogana, ha accelerato la crisi. Lo sgombero dell'edificio, sul quale campeggia l'ormai famoso orso, è ormai inevitabile. Da lì, prima o poi, il centro sociale dovrà andarsene. L'affare tra Provincia e la Cooperazione è ormai cosa fatta e quindi presto si arriverà al dunque e questo ha inevitabilmente provocato tensioni anche all'interno del Bruno. Da dieci giorni è stata tagliata la luce e questo fatto ha creato ulteriori tensioni. Ma questi sono stati solo i detonatori di una crisi che c'era. Il cuore del problema sta nella linea: Donatello Baldo e Federico Zappini hanno traghettato il «Bruno» dalla logica dell'antagonismo e dello scontro a quella del dialogo anche con le istituzioni. Al punto che per i leghisti quelli sono, ormai erano, i «boci» di Dellai. La linea Baldo - Zappini è stata quella della creatività e della ricerca di un autonomismo di tipo nuovo. Il senso di quel «Centro sociale Bruno per l'Autonomia» era questo: il confronto con i problemi del territorio.Bruno Zorzi(Articolo completo sull'Adige in edicola)"
Non male questo Articolo: ne traspare che chi è stato giustamente e finalmente cacciato è onesto-bravo-buono, mentre chi rimane è un odioso spaccavetrine-imbrattapellicce. Parliamoci chiaro: quelli che sono rimasti al Bruno sono gli stessi che per anni hanno appoggiato incondizionatamente la politica leccaculista dei due ex capetti, permettendo che venissero allontanate tutte le teste pensanti che potessero in qualche modo cozzare con la bizzarra concezione di centro sociale che si erano fantasiosamente immaginati Baldo e Zappini. In ogni caso credo che questo allontanamento sia apprezzabile, si sa: chi di stalinismo ferisce, di stalinismo perisce. Ma poi perchè scriverci un articolo di giornale? Sembra che la notizia sia stata girata ai giornalisti dai due epurati per gettare discredito su chi dopo anni si è stufato di leccare il culo a Dellai e organizzare le "merendine genuine clandestine" (le facevano veramente, anche se sembra un'invenzione di Bubba di Forrest Gump)
Quindi, se i media locali vogliono proprio difendere a spada tratta gli indifendibili voltagabbana che fino ad oggi si sono fatti scudo di finti ideali per interesse personale, beh, allora mi aspetto anche una prima pagina che elogi l'operato e l'etica di Daniele Capezzone.
Ciao Federico Zappini, detto anche Er Palazzinaro
Ciao Donatello Baldo, noto per aver spento un sigaro in faccia a uno studente delle superiori marmocchio.
non ci mancherete
E poi c'è ancora chi li dipinge come "quelli aperti al dialogo". LOAL.
Ciao Federico Zappini, detto anche Er Palazzinaro
Ciao Donatello Baldo, noto per aver spento un sigaro in faccia a uno studente delle superiori marmocchio.
non ci mancherete
E poi c'è ancora chi li dipinge come "quelli aperti al dialogo". LOAL.